Separazione consensuale: cos’è e quali documenti occorrono

La separazione consensuale è un istituto giuridico che consente ai coniugi di poter concordare le modalità della separazione in accordo e in modo più rapido rispetto alla più impegnativa separazione giudiziale.

Quindi la separazione consensuale può avvenire solo nei casi in cui i due coniugi sono riusciti a stabilire una comune visione sui diritti relativi al patrimonio, all’assegno di mantenimento, all’affidamento dei figli e a tutti quegli aspetti che sono oggetto di tale disciplina.

La separazione consensuale è perciò una procedura più snella ed economica ma ciò non significa che non sia prevista un’importante documentazione che accompagni l’iter procedurale. In particolare, i documenti utili per la separazione consensuale sono i seguenti:

  • copia del codice fiscale di entrambi i coniugi
  • copia di un documento di identità di entrambi i coniugi
  • dichiarazioni dei redditi degli ultimi tre anni di entrambi i coniugi
  • certificato di residenza e stato di famiglia, anche contestuale, di entrambi i coniugi (l’autocertificazione non è concessa)
  • estratto per riassunto dell’atto di matrimonio

I costi del processo di separazione consensuale sono ovviamente più contenuti rispetti a quelli che si affronterebbero con un processo di separazione giudiziale. Si può affermare che in generale l’onorario di base per un legale si aggira intorno agli 800 euro a coniuge, con un tetto di 3.500 euro.

C’è da dire tuttavia che il decreto DL 132 del 2014 prevede anche una via molto più rapida per ottenere la separazione: attraverso lo strumento della negoziazione assistita. Il procedimento infatti è molto più semplice della normale separazione consensuale. Gli avvocati di ciascun coniuge curano la stesura di un accordo di separazione. Tale accordo verrà preso in esame dal PM e quindi trasmesso all’ufficiale dello stato civile. Dunque, con la sola assistenza dei rispettivi avvocati si può ottenere la separazione anche in presenza di figli minori.

Autore dell'articolo: Simone Durante

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