Parlando di essiccazione della cannabis ci riferiamo ad una serie di processi che devono essere eseguiti secondo alcune modalità. Queste devono essere rispettate alla lettera per poter ottenere un lavoro eseguito nelle migliori delle condizioni. Il processo di essiccazione è molto importante, e se eseguito male potrebbe rendere la cannabis molto pesante, e dunque essere un male per la salute dei polmoni di chi ne fa uso, in quanto non sarebbe possibile trasformare correttamente tutti gli elementi attivi in THC, la sostanza non nociva dell’erba.
Oltre questo, incide notevolmente sul gusto, andando a ridurre l’umidità della pianta e rendendola molto più facile da preparare e fumare. Insomma, l’importanza del processo come puoi ben intuire è elevata. Ma siamo tutti in grado di svolgerlo? Assolutamente sì, occorre semplicemente fare molta attenzione ai particolari e seguire alla lettera le indicazioni che vengono fornite sia da noi che dai produttori.
Le modalità di essiccazione
Così come per tutte le altre operazioni che si effettuano nel corso della vita, non esiste un’unica modalità di mettere in atto il processo di essiccazione, ma davvero molti che devono essere eseguiti secondo diversi step da rispettare alla lettera.
La prima modalità che menzioniamo riguarda l’essiccatura in una stanza con temperatura di 70 gradi centigradi, e un tasso di umidità del 50%. Bisogna fare molta attenzione per questa modalità, in quanto se la stanza non dovesse essere tenuta sempre pulita, si potrebbe creare della muffa.
La modalità tradizionale concerne l’appendere la cannabis sottosopra, a circa 22 gradi centigradi, in una stanza con umidità sempre costante.
L’essiccazione ha durata di circa quattro settimane, tuttavia ti consigliamo di verificare personalmente i tempi della tua particolare varietà di essa.
Tutti gli errori più comuni che si possono effettuare durante il processo di essiccazione
Nel mettere in atto il processo di essiccazione, si possono effettuare degli errori che sono molto comuni tra tutti coloro che sono alle prime armi.
Niente panico, abbiamo deciso di parlarne proprio per farteli evitare e permetterti di non dover gettare tutto quello che hai coltivato e raccolto. Leggendo attentamente queste indicazioni potrai non fare questi errori e dunque non perdere tempo.
Errore uno: Non controllare periodicamente e costantemente il colore dei tricomi
Questo errore si effettua dal momento in cui non si fa molta attenzione al colore della pianta prima della raccolta. L’indicatore che questa può essere raccolta è dato proprio da questo, ovvero il colore che cambierà dal trasparente al latteo. In questo momento potrai raccogliere la pianta.
Errore due: Fidarsi ciecamente di tutte le stime che vengono effettuate dall’azienda produttrice
Non c’è dubbio sul fatto che bisogna leggere attentamente le istruzioni dell’azienda produttrice, ma fidarsi ciecamente è sbagliato. Infatti per ogni evenienza occorre verificare personalmente tutti i tempi, mantenendo quelli indicati dal venditore come linea guida, in quanto talvolta qualcosa potrebbe cambiare.
Errore tre: Non utilizzare strumenti adatti per la coltivazione e l’essiccatura
Questo errore è uno dei più comuni in quanto specialmente i coltivatori neofiti tendono a non acquistare tutto il materiale necessario per potersi addentrare in questo mondo, credendo che il materiale di cui già si dispone è sufficiente.
Ebbene no, occorre comprare tutto e utilizzarlo in modo corretto per ottenere un lavoro fatto perfettamente.