Colonnine segnapercorso, come utilizzarle nei musei per la massima resa

Che cosa sono le colonnine segnapercorso e perché sono particolarmente indicate da mettere nei musei? La gestione del flusso di persone non sempre è possibile e talvolta è necessario inserire determinati dispositivi che possano indicare un percorso, ma anche delimitarne l’accesso. Dal momento in cui sono tante le situazioni che possono presentarsi, è fondamentale strutturare lo spazio in modo intelligente e funzionale.

Il mercato attuale offre tante soluzioni immediate e super utili, che possono essere utilizzate in ogni situazione. Nei musei, dove il flusso di persone è piuttosto intenso, si rende necessario comprendere come evitare che si possa giungere agli assembramenti, soprattutto adeguandosi alle normative anti Covid-19 finora vigenti. Se stai cercando delle colonnine, puoi fare un salto su www.topeventistore.com per scegliere il prodotto migliore per te.

Cosa sono le colonnine segnapercorso?

Una colonnina segnapercorso di solito è in metallo, ma ci sono anche delle versioni più economy tra cui scegliere. Dal punto di vista della concatenazione, invece, ci sono diversi sistemi: con nastro, cordone o elastico. Quali sono le differenze? Qual è meglio scegliere in questo caso?

  • Colonnina con nastro segnapercorso: sono certamente i più diffusi. Presentano di solito tre clip riceventi per agganciare il nastro. Sono ideali nel momento in cui si deve affrontare e gestire un importante flusso di persone. I nastri possono essere lunghi fino a 3 metri, ed essere retrattili o auto frenanti;
  • Colonnina con cordone segnapercorso: questa soluzione è probabilmente la più elegante, non a caso è spesso presente durante i catering e le cerimonie, ma non solo. Grazie alla sua grande versatilità e alla raffinatezza, è particolarmente indicata nei musei, nei teatri e negli alberghi. Le rifiniture sono di pregio, e vanno dall’oro all’argento
  • Paletto di delimitazione con elastico: le colonnine con cordino sono adatte agli ambienti più moderni, quasi minimal. Anche in questo caso possiamo sfruttarle negli showroom o negli stessi musei, magari di arte contemporanea.

Come funzionano

Come funzionano le colonnine segnapercorso? Questi dispositivi sono molto più sicuri rispetto ad altri tipi, perché la concatenazione si aggancia con la colonna successiva. Infatti, se si pensa a una colonnina più leggera, alla fine c’è il rischio che possa ribaltarsi.

Dal punto di vista del funzionamento, sono comunque molto semplici da gestire, sia da montare che da usare (o smontare in seguito). Se occorre poi una colonnina segnapercorso per l’esterno, è molto meglio optare per l’acciaio o il PVC. Quelle in metallo, infatti, possono arrugginirsi in seguito.

Perché sono fondamentali nei musei (e non solo)

Le colonnine segnapercorso possono in realtà tornare molto utili in tantissime situazioni, non solo nei musei. Questo strumento è a dir poco essenziale perché permette un’organizzazione migliore delle file dei clienti nei negozi, ma anche negli uffici pubblici, nei centri commerciali. Sovente li troviamo nelle fiere aperte al pubblico e nei negozi.

Dal momento in cui lo scopo è gestire anche la fila, regolamentare il flusso di persone è essenziale anche per evitare che possano crearsi dei disguidi. Nei luoghi molto affollati sono onnipresenti ovunque, dagli aeroporti ai cinema, così come negli show room.

La colonnina si può anche personalizzare, dunque che tu abbia un negozio, una farmacia o gestisci un museo, avrai comunque la possibilità di trovare la soluzione migliore per le tue esigenze. Tra l’altro, possono essere aggiunte delle scritte, o persino dei loghi sulle colonnine.

All’interno di un museo, si consiglia assolutamente di valutare delle colonnine apposite, proprio per evitare che il flusso di persone sia in ogni caso fin troppo ingestibile. Le colonnine possono essere poste anche di fronte ai quadri più importanti, in cui non è prevista la possibilità di avvicinarsi. Si possono scegliere tra soluzioni moderne o più contemporanee, ma non mancano delle soluzioni più di classe.

Autore dell'articolo: Silvia