Come si diventa autoriparatori professionisti?

In tempi di crisi e di grande disoccupazione, è sempre meglio optare per dei lavori che garantiscono un sicura occupazione e con un buon stipendio.

Tra questi lavori spicca in modo prevalente la figura dell’autoriparatore professionista.

A tal proposito sorge spontanea la seguente domanda: è difficile diventare un autoriparatore professionista?

 

Come diventare autoriparatore

 

Al giorno d’oggi non è difficile diventare un autoriparatore professionista.

Basterà solo possedere due qualità, ovverosia una grande volontà e tanta esperienza sul campo.

Per diventare in breve tempo un autoriparatore esperto, ogni Regione indice ogni anno dei corsi per la formazione professionale tramite dei corsi da seguire.

Al termine del corso, superati gli esami, la Regione, tramite l’ausilio di specifici centri di formazione, attesterà il rilascio di un diploma afferente l’idoneità allo svolgimento del lavoro.

Non tutti i predetti centri sono senza compenso, anche se non è difficile trovarli.

Nella maggior parte, invece, i centri di formazione devono essere retribuiti ed il loro costo può variare a secondo della propria zona di competenza.

Ogni corso di formazione richiede, altresì, un minimo di partecipazione durante la settimana e le lezioni prevedono un minimo di teoria e contestualmente di pratica, in modo da rendere completo ed efficiente la lezione impartita.

Giova precisare che i corsi possono durare dai tre ai cinque anni a secondo se si intendere diventare degli autoriparatori professionali oppure dei responsabili tecnici.

 

Requisiti minimi per diventare degli autoriparatori professionali ?

 

In base alla normativa vigente, è doveroso possedere dei requisiti ben specifici, ovverosia possedere la cittadinanza italiana e non avere dei carichi civili e penali pendenti.

Una volta superato il corso di formazione è possibile aprire la propria attività, ben potendo scegliere tre tipi di lavorio a secondo dell’indirizzo iniziale scelto: si può aprire l’attività di gommista, una carrozzeria specializzata oppure quell’attività che prevede la fusione tra l’aspetto meccanico con l’elettronica, attività quest’ultima nota come meccatronica.

Tutte le attività sopra specificate prevedono dei seri adempimenti, tra cui la presentazione di un certificato di inizio lavoro presso il proprio comune, anche se si intende operare solamente in via strumentale insieme ad altre attività imprenditoriali.

 

Altri adempimenti da espletare per avviare l’attività

 

Dopo aver espletato tali iniziali adempimenti , sarà doveroso esibire tale iscrizione non solo al Registro delle Imprese competente per territorio, bensì anche la denuncia cd.

Rea alla Camera del Commercio, compilando contestualmente l’apposito modulo.

Una volta completato il primo passaggio, occorre presentare l’iscrizione anche al Registro delle Imprese ed effettuare in tempi brevi la denuncia al Repertorio delle Notizie Economiche ed Amministrative che si trova semplicemente presso la Camera di Commercio.

Successivamente, il titolare della predetta attività dovrà compilare in modo completo il modello di dichiarazione antimafia e poi firmarlo solo esclusivamente alla presenza di un responsabile della P.A. oppure trasmettendo tale dichiarazione a mezzo fax o tramite pec, corredato, in questo caso, da un valido documento di riconoscimento.

Una volta superati gli esami di abilitazione e sorpassati tutti gli aspetti burocratici, la figura di autoriparatore professionale saprà offrire ampie gratificazioni, anche in ambito economico.

 

Fonte: Forum dell’Autoriparatore

Autore dell'articolo: Eleonora

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