Cambiamenti climatici e ambiente sono ormai da troppo tempo due parole che si trovano nove volte su dieci nella stessa frase, con la quale qualcuno denuncia il degrado delle condizioni del secondo a causa degli effetti dei primi.
Se il 2016 è stato uno degli anni peggiori in assoluto per l’ambiente, il 2017 sembra continuare sulla stessa falsariga. Questa percezione è emersa già nelle prime settimane dell’anno per quanto concerne l’inquinamento atmosferico nelle grandi città italiane, ma a riprova che l’ambiente sia in pericolo ovunque e per i motivi più disparati, vi è il grido di allarme lanciato dal WWF relativamente alla situazione della Grande Barriera corallina australiana, che già nell’anno precedente a quello in corso è stata vittima di uno sbiancamento record causato dai cambiamenti climatici.
Da un anno all’altro la situazione non è cambiata
Il 2016 è stato l’anno dello sbiancamento record per la Grande barriera corallina australiana: quest’anno appena iniziato rischia di essere identico al precedente, stando al report presentato da WWF e Unesco.
Le due importanti organizzazioni hanno infatti messo in luce come le possibilità che lo stesso evento si ripeta anche quest’anno sono alte e come, da un punto di vista temporale, tutto questo sembra ormai prossimo. Ma qual è il motivo del ripetersi di questo evento? Stando al WWF e all’Unesco le responsabilità maggiori sono delle misure prese dal governo australiano per combattere il cambiamento climatico, misure che si sono rivelate assolutamente non all’altezza della situazione.
L’inefficacia dei provvedimenti adottati, unita al continuo aumento delle temperature marine, porterà nel giro di breve tempo al ripetersi dell’evento già avvenuto l’anno scorso: per l’ambiente continuano quindi ad essere tempi decisamente difficili.
Il Governo australiano sotto accusa
Nel rapporto sul banco degli imputati, volendo usare una espressione metaforica, è finito l’esecutivo australiano, che sarebbe reo di non aver messo in campo misure davvero in grado di tutelare l’ambiente e l’ecosistema marino di fronte ai cambiamenti climatici, in gran parte causati dall’attività degli esseri umani.
L’assenza di un’azione concreta e continuativa del Governo australiano hanno, stando a quanto afferma il WWF, già causato un grave danno, visto che già ora si può affermare che gli obiettivi prefissati per il 2050 relativamente alla tutela della barriera corallina non verranno raggiunti. Sul banco degli imputati è finita anche l’industria del Paese, che continuerebbe a non prestare attenzione all’ambiente, causando dei danni all’ambiente che rischiano di diventare, con il passare del tempo, irreparabili.
WWF e Unesco non sono i soli a lanciare un grido d’allarme
In questi giorni c’è stata anche un’altra voce che si è alzata a difesa dell’ambiente e più dello specifico della Grande barriera corallina australiana.
Con un comunicato lungo e molto dettagliato l’Autorità del Parco Marino della Grande Barriera corallina ha confermato in toto quanto denunciato nel report congiunto delle due organizzazioni internazionali, affermando che i cambiamenti climatici stanno portando al verificarsi dello stesso evento che già si era registrato l’anno scorso, ovvero lo sbiancamento della barriera corallina.
Ora non resta che aspettare una risposta, si spera concreta, del Governo australiano.