È una cosa davvero molto rara riuscire a vincere al superenalotto. I fortunati che sono riusciti in questa impresa hanno avuto modo di constatare che anche le vincite del Super Ena Lotto sono soggette ad una tassazione. Ma vediamo di scendere più nel dettaglio e di chiarire la questione relativa, appunto, alla tassazione delle vincite.
Superenalotto: ecco come vengono applicate le tasse.
Dal primo gennaio del 2012 tutte le vincite, a patto che superino i 500 euro, sono soggette a tassazione. Il meccanismo attraverso il quale la tassazione viene applicata è molto semplice. In buona sostanza si tratta del sistema delle cosiddette ritenute alla fonte. L’aliquota è del 6% e la tassazione in questione si riferisce solo ed esclusivamente alla parte in eccedenza rispetto al limite. In pratica, se si vincono 700 euro, la ritenuta deve essere necessariamente calcolata solo su 200 euro e non sull’intera somma. Le tasse vengono trattenute dal concessionario che, in questo caso, veste i panni del sostituto d’imposta. Ovviamente, esse devono poi essere versate immediatamente nelle casse dello stato.
Dichiarazione dei redditi: istruzioni per l’uso
Le vincite alla lotteria non devono essere dichiarate. L’attuale meccanismo di tassazione con la cosiddetta ritenuta, infatti, consente di non indicare la vincita nel 730 o, in alternativa, nel modello unico. I giochi come il superenalotto, comunque, sono sempre sotto la lente d’ingrandimento. Lo stesso governo Renzi, ad esempio, ha fatto presente che non è da escludere qualche ritocco proprio alle relative tassazioni. Pare, infatti, che proprio in questo periodo il Premier abbia intenzione di riformare il meccanismo tassativo dei giochi. Per adesso, però, tutto è ancora poco chiaro. Molto probabilmente, allo studio del governo c’è un inasprimento piuttosto importante delle aliquote. Tra le altre cose, pare che il governo abbia intenzione di destinare i ricavati a progetti volti allo sviluppo del paese. In buona sostanza, al netto delle misure al momento al vaglio del governo, la tassazione sulle vincite al superenalotto è davvero contenuta. Il fatto, poi, che la vincita possa non essere dichiarata nel 730 o nel modello cosiddetto unico è un’agevolazione in più.
Aliquote: ecco come funzionano
L’aliquota del 6% a cui abbiamo fatto riferimento poco sopra, offre allo Stato la possibilità di godere di un gettito di addirittura 1 miliardo di euro all’anno. Essa aera stata prevista dall’ex Ministro del governo di Silvio Berlusconi, Giulio Tremonti ed è stata applicata solo in seguito, durante il governo guidato da Mario Monti. All’epoca dell’entrata in vigore della tassazione in questione, i Monopoli non si sono dimostrati eccessivamente preoccupati. Oggi, ovviamente, le cose potrebbero cambiare. Nel caso in cui, infatti, il governo di Matteo Renzi dovesse introdurre nuove tassazioni o nuovi vincoli, infatti, le vincite al superenalotto potrebbero rischiare di essere ancor più compromesse. Ovviamente, quando si ha a che fare con cifre importati come quelle del montepremi del 6 al superenalotto è quasi del tutto superfluo pensare alla tassazione. Essa diventa molto più importante quando le cifre si abbassano. Più bassa è la cifra e più i vincitori hanno la percezione reale dell’incidenza delle tasse. Una cosa è certa: vincere al superenalotto non è affatto una cosa da tutti. Ciò che importa più di ogni altra cosa è non perdere la calma, tentare di mantenere l’anonimato e, possibilmente, rivolgersi ad un notaio per poter gestire la riscossione nel modo più discreto possibile. Proprio il notaio, inoltre, potrà informare i fortunati vincitori in merito al sistema fiscale applicato alle vincite. In alternativa, si ha la possibilità di rivolgersi alla propria banca di fiducia ma, in questo caos, l’anonimato potrebbe essere drammaticamente messo a repentaglio.