Che differenza c’è tra trader, broker e dealer e qual è il loro ruolo nell’attività di trading online: facciamo chiarezza, spiegando anche come diventare una di queste figure professionali.
Lavoro nel trading online
Il trading online ormai è un’attività che si è ben fatta conoscere nel mondo della finanza e dell’economia, tanto che i vari soggetti che ne fanno parte hanno dei ruoli precisi. Essi intervengono in maniera differente nella compravendita di titoli finanziari e ci sono varie figure che hanno un diverso ruolo, visto che siti famosi e competenti del settore come BorsaRumors.com spiegano continuamente trucchi e consigli sulle varie tipologie (ad esempio il mercato Forex), indicano quotazioni in tempo reale e soprattutto come guadagnare con il trading.
Cosa fa il trader
Tutti i soggetti intervengono nella compravendita di titoli finanziari, anche nella versione online, ma per esempio la figura del trader viene definita per una persona o un’azienda che scambia sui mercati telematici dei titoli finanziari, ovvero azioni, obbligazioni e altri derivati. Fino ad ora, la professione del trader non è un’attività propriamente definita ed identificabile, quindi può essere perpetrata da un privato cittadino in modo occasionale, come da una persona che vuole diventare un professionista del settore. Per questo motivo, non esiste un percorso di formazione univoco. Di solito, si inizia con tutorial online, corsi di trading di livello progressivo e tanta pratica dopo essersi iscritti a una piattaforma di trading. Si devono approfondire concetti in ambito finanziario, telematico ed economico, quindi per chi vuole intraprendere la professione seriamente, ci si auspica che abbia un titolo di studio o che abbia delle approfondite conoscenze in ambito finanziario.
Ruolo del broker
Se il trader è una professione a cui possono aspirare facilmente tutti, il broker e il dealer sono soggetti differenti. Il broker, ad esempio, è un soggetto che offre un determinato servizio in cambio di una provvigione. Si tratta quindi di un intermediario, tant’è che il broker opera anche in altri settori, ad esempio quello immobiliare. Nel trading diciamo che la persona fisica è sostituita dalla piattaforma di trading, ma esistono ancora mediatori finanziari che usufruiscono di sistemi telematici per compiere operazioni finanziarie in nome e per conto di terzi. Essi possono essere mediatori puri quando offrono un servizio di ricerca della controparte dietro il pagamento di una commissione ( di solito danno la precedenza agli affari con un importo unitario elevato, trovabili nei mercati all’ingrosso); oppure si occupa di trattative bilaterali, ovvero che l’investitore non ricerca la controparte visto che è il broker ad occuparsi di tutto, e l’investitore non ha la certezza dell’esecuzione della transazione e del suo prezzo.
Dealer, intermediario o soggetto?
Si conclude con i dealer, i quali sono soggetti che si pongono come contropartita delle transazioni, quindi l’investitore non ha incertezze del buon fine dell’operazione. Si operano quindi con un magazzino titoli e con un spread denaro-lettera: questo significa che stabiliscono un prezzo al quale si è disposti a fare una compravendita. Questa compravendita verrà basata dallo spread, ovvero la differenza tra il prezzo di vendita e di acquisto. Spread alti fanno tremare gli investitori, per paura di non riuscire a vendere il titolo. I dealer sono in concorrenza tra loro per la trasparenza del mercato. Talvolta, i dealer hanno la denominazione di market maker, specialista intermediario: la differenza è che il primo ha libertà sullo spread, mentre il secondo ha delle limitazioni date da certe normative.