Cos’è la calprotectina fecale e come abbassarla in caso di alterazioni

La calprotectina è una proteina, che svolge una funzione molto importante, oltre che nel nostro organismo, anche durante le analisi in quanto può mostrarci importanti infezioni e infiammazioni del nostro apparato intestinale.

Andiamo nel dettaglio a vedere di cosa si tratta:

La calprotectina è, come abbiamo già detto, una proteina la cui funzione è quella di legare elementi come lo zinco e il calcio.

Diciamo che la sua presenza è praticamente ovunque all’interno del nostro corpo, ma è particolarmente concentrata all’interno dei globuli bianchi.

Altri nostri alleati che contengono la calprotectina, anche se in maniera inferiore, sono i macrofagi e i monociti.

Ma a cosa serve la calprotectina nello specifico?

Questa proteina viene rilasciata dai globuli bianchi in caso di un’infiammazione intestinale. In questa maniera aumenta in maniera esponenziale la sua presenza nelle feci e dunque diventa facilmente rilevabile.

La cosa incredibilmente utile della calprotectina è che svolge una funzione antimicrobica e antifungina, divenendo un marcatore chimico e rendendo facilmente rintracciabile l’infezione intestinale.

Come avviene il test fecale?

Per determinare il quantitativo di calprotectina nelle feci, si effettua un test di tipologia immunoenzimatico.

In parole semplici bisogna prelevare un campione di feci che non sia contaminato da acque o urine, deve essere riposto in un contenitore pulito e successivamente viene inserito in una provetta con asticella che, aderendo sul piccolo campione, successivamente all’aggiunta di un liquido reagente, darà il risultato del quantitativo di calprotectina nel campione.

Questo test viene spesso effettuato in presenza di sintomi quali:

        • Diarrea
        • Dolori all’addome
        • Perdita di tono e peso

Queste tipologie di sintomi però, possono essere riscontrati sia in casi di infezione intestinale, che in casi di malattie intestinali non infiammatorie, dunque questo test attraverso la valutazione delle concentrazioni di calprotectina, screma tutte le malattie intestinali che non presentano infiammazioni.

Quali sono i valori per capire la presenza di un’infezione infiammatoria intestinale?

La presenza di calprotectina nelle feci in un esemplare di adulto senza alcuna infezione solitamente è minore di 50 µg/gr.

Differentemente all’aumentare del valore ci si aspetta un infezione proporzionalmente grave, solitamente come indice per un infezione del tratto intestinale di un certo rilievo si parla di un valore superiore a 120 µg/gr di calprotectina fecale.

Come bisogna comportarsi in caso di calprotectina alta?

In questi casi naturalmente bisogna seguire le istruzioni del medico, che analizzerà e successivamente a repentine analisi specifiche, vi prescriverà la cura più adatta al tipo di infiammazione.

Esistono alcune linee guida riguardanti l’alimentazione, per permettere che si abbassi questo valore.

Per aiutare il nostro intestino dovremo partire dal togliere dalla lista dei cibi tutto quello che gli è difficile assimilare.

Proibiti sono sicuramente i cibi molto grassi e fritti, bisognerebbe bannare i cibi piccanti che in parte aiutano ad irritare l’intestino.

Le carni e addirittura alcuni tipi di verdura cruda come ad esempio pomodori e fagiolini vanno evitate, inoltre frutta a guscio e alcuni tipi di frutta sono fortemente sconsigliati.

Le verdure andrebbero assimilate nella maniera più digeribile possibile, ovvero cotte e passate, scegliendo quelle più povere di fibre.

Il metodo più indicato è la dieta del Riposo intestinale, in cui si scelgono solo alcuni tipi di cibi che sono di semplice digestione ed evitano il più possibile le irritazione di tipo intestinale.

Un esempio è l’assimilazione di pesce, formaggi freschi, frumento, orzo e riso integrali e assimilare molti liquidi con te e tisane.

Autore dell'articolo: Gianluca Biosa